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Città del Bio si struttura anche a livello siciliano. Dopo l’elezione del delegato dell’Ente Parco delle Madonie, Mario Cicero, alla vice presidenza dell’Associazione sono già 11 i soci a livello regionale e nuove realtà comunali sono in procinto di iscriversi come Mazara e Chiaramonte Gurfi. “L’idea – afferma il sindaco di Castelbuono Mario Cicero – è quella di fare una seconda sede nazionale di Città del Bio proprio in Sicilia, l’Ente Parco ha già dato disponibilità per assegnare lo storico Eremo di Liccia, finalmente recuperato dall’antico stato di abbandono grazie all’iniziativa del Parco delle Madonie”. L’Eremo potrebbe così diventare il centro nel quale raccogliere, interfacciare e scambiare tutte le buone pratiche ambientali ed alimentari che si promuovono nell’area dell’euro-mediterraneo. La delegazione di Città del Bio, in visita in questi giorni nel Parco delle Madonie, ha portato avanti una intensa serie di incontri dai quali sono usciti fuori una serie di interessanti spunti pratici, come la costituzione, di concerto con So.Svi.Ma ed Ente Parco di un Bio-distretto che metta a sistema, nel territorio madonita, tutte quelle pratiche di buona e sana coltura della terra che sono già oggetto di studio e promozione da parte del Parco. “Stiamo portando avanti con il progetto formativo Noc 32 una scommessa ambiziosa – afferma Angelo Aliquò-  che punta sulla riscoperta e diffusione del patrimonio pomologico tipico delle madonie. Sono state già individuate più di 70 varietà di pere e circa 40 varietà di mele nel solo territorio del Parco. Una ricchezza straordinaria che va messa a regime economico anche con l’aiuto di una importante realtà associativa come Città del Bio. Una volta recuperata questa biodiversità sarà possibile pensare anche a nuovi utilizzi, penso alla possibilità di sostituire le recinzioni boschive con delle siepi composte da vegetazione autoctona madonita. In questo saranno presto a disposizione 200.000 siepi che il Parco distribuirà nel territorio”. “Già da tempo” afferma Marcello Mazzù, presidente di Citta del bio- stiamo portando avanti quella idea di Green Economy che il presidente degli Stati Uniti ha di recente lanciato a livello mondiale. La visita al Parco delle Madonie ci riempie di entusiasmo perché riscontriamo nel territorio una spiccata cultura del buon vivere che è quel valore che vogliamo esportare”. Il tema del cibo, del resto, come conferma il direttore di Città del Bio Igniazio Garau, è una questione centrale tanto per la salute dell’uomo quanto per la salute della natura “il cibo –  afferma Garau – è uno straordinario strumento di convinzione e conversione alle buone pratiche ambientali. Oggi ci troviamo di fronte a delle irrazionalità spaventose. I nostri coltivatori sono costretti a lasciar marcire le loro produzioni, perché antieconomiche, mentre nei centri commerciali gli scaffali sono pieni di prodotti asiatici. Questo significa distruggere il nostro tessuto economico. Abbiamo il dovere di pensare futuro dell’agricoltura biologica come la grande occasione della prossima generazione capace di vincere, sulla qualità, anche i condizionamenti dei mercati internazionali”. (Nella foto la delegazione di Città del Bio con il Commissario del Parco delle Madonie Angelo Aliquò e i funzionari del Parco)Michele Ferraro
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