In questa pagina troverete tutte le informazioni utili in merito ai piani di gestione della fauna selvatica adottati dall’Ente Parco delle Madonie.

Il progetto “Piano di controllo della popolazione dei suidi” è stato finanziato con DDG A.R.T.A. n. 452 del 07.06.2019 con i fondi a valere sull’Azione 6.5.1 del PO FESR 2014-2020, oggi riprotetto sul PSC SICILIA per un importo complessivo pari a € 398.157,20.

SINTESI
Grazie a questo finanziamento l’Ente Parco delle Madonie ha potuto mettere in atto il Piano di Gestione dei Suidi attrezzandosi con diversi strumenti, fra cui chiusini e gabbie di cattura che, attraverso l’utilizzo di esce alimentari (mangimi, mais e altri attrattivi) hanno consentito la cattura di una considerevole quantità di suidi. Nell’ambito del progetto l’Ente Parco si è altresì dotato di fototrappole, recinti elettrificati, e tre mezzi fuoristrada con cassone. Altro importante passaggio, consentito dal finanziamento, è stato quello della formazione di circa 100 selecontrollori – coadiutori, così come prevedono le norme in materia, che intervengono nelle operazioni di controllo. Inoltre l’Ente si è potuto avvalere di consulenze esterne quali quelle del Referente Tecnico Scientifico per la gestione e programmazione degli interventi (Dott. Egidio Mallia), una consulenza per il monitoraggio della fauna problematica (affidata alla CeSBiN) ed una consulenza per la Comunicazione e veicolazione delle informazioni (affidata alla Migi Press). Infine è stato possibile aggiornare il sito istituzionale, attraverso la presente pagina dedicata al Piano di Gestione, oltreché fornirsi di due nuove postazioni informatiche.

DESCRIZIONE DEL CONTESTO E DEGLI INTERVENTI
Il controllo numerico delle popolazioni di alcune specie appartenenti alla fauna selvatica è un tipo di intervento di gestione faunistica che oggi risulta quanto mai necessario a causa di numerosi casi in cui eccessive densità, sfuggite ad un controllo naturale spesso provocato dalla modificazione degli ecosistemi, possono, a seconda della specie, creare gravi impatti sull’economia agricola o zootecnica e, più recentemente, anche sulla conservazione di ecosistemi naturali. Un qualsiasi intervento di controllo numerico di una specie, come sanno tutti coloro che si occupano di gestione faunistica, non può prescindere dalla conoscenza della consistenza numerica della popolazione su cui si intende intervenire. Solamente partendo da una stima numerica della popolazione sarà possibile pianificare la strategia e la dimensione dell’intervento di controllo, sia nello spazio che nel tempo, ma anche valutare le risorse umane ed economiche che dovranno essere impiegate nell’attuazione del piano di controllo.
Tenendo conto di una serie di sopralluoghi effettuati, delle indicazioni geografiche derivanti dalle richieste di indennizzo dei danni e delle informazioni da parte di alcuni abitanti dell’area madonita, sono state individuate delle aree campione nelle quali, accertata la presenza costante dei suidi, sono stati realizzati i conteggi. In totale sono state individuate 12 aree-campione, all’interno delle quali sono stati identificati altrettanti transetti o unità campione (UC), tutti sono compresi tra le quote di 600 e di 1292 m slm. Nove tra questi hanno avuto la lunghezza di 1 km, mentre i tre rimanenti hanno avuto una lunghezza di circa 4 km.
La stima della consistenza numerica totale rappresenta un obiettivo importante per calibrare lo sforzo sia economico che operativo necessario per affrontare in maniera ragionata e corretta l’applicazione di un piano di controllo. Non esistendo però un metodo assoluto facilmente applicabile per la stima numerica delle popolazioni dei suidi, per giungere ad un valore di stima della popolazione dei suidi presenti nell’area del Parco delle Madonie è stata interpolata la carta di Vocazionalità biotica, ottenuta incrociando la carta Uso del suolo con le quattro classi di abbondanza derivate dagli indici di densità relativa (tab. 15), con i dati di densità assoluta di origine bibliografica, assumendo che le densità relative siano correlate con le densità assolute.

Pertanto la stima numerica della popolazione di suidi presenti all’interno del Parco delle Madonie varia tra i 1.500 ed i 3.000 capi su 41.258 ha totali di area protetta. Non essendo presenti all’interno del territorio del parco significativi fattori limitanti (predazione, caccia, clima, risorse trofiche, ecc.) per questa specie opportunista, si ritiene che la stima reale possa essere prossima alla massima calcolata, cioè circa 3.000 capi

Il legislatore indica che l’Ente gestore di un’area protetta, secondo quanto stabilito nell’art. 1 comma 3 della Legge Quadro sulle Aree Protette (n. 394/91 e successive modificazione ed integrazioni) ha il dovere di perseguire delle finalità istitutive tra le quali:
– la conservazione di specie animali o vegetali, di associazioni vegetali o forestali, di singolarità ecologiche, di formazioni paleontologiche, di comunità biologiche, di biotopi, di valori scenici e panoramici, di processi naturali, di equilibri idraulici e idrogeologici, di equilibri ecologici;
– l’applicazione di metodi di gestione o di restauro ambientale idonei a realizzare una integrazione tra uomo e ambiente naturale, anche mediante la salvaguardia dei valori antropologici, archeologici, storici e architettonici e delle attività agro – silvo – pastorali e tradizionali;
– l’attuazione di una politica gestionale articolata e di mediazione, che miri nel contempo alla conservazione degli equilibri ecologici e delle specie e all’attuazione degli interventi finalizzati all’integrazione tra uomo e ambiente naturale, con in primis la salvaguardia delle attività agro – silvo – pastorali e tradizionali.
Il controllo numerico di una popolazione di animali selvatici, intesa come un’azione volta a ridurne la consistenza locale per contrastare gli impatti da essa esercitati sulle biocenosi e/o sulle attività economiche, è un’attività in deroga al generale regime di protezione che la normativa accorda alla fauna e che, a differenza dell’attività venatoria, costituisce uno strumento gestionale al quale si può ricorrere, in via eccezionale, in caso di necessità. L’obiettivo generale è quello di creare un piano di controllo, che, attraverso il contenimento numerico delle popolazioni, realizzi un sistema virtuoso, che veda nelle aree protette l’applicazione di una gestione faunistica avanzata, basata su approcci scientifici rigorosi, che consenta di raggiungere delle condizioni di equilibrio ecologico tra la specie e le cenosi, ma a volte anche di ridurre l’impatto negativo su interessi socio-economici.
Anche se il cinghiale era presente in epoca storica e quindi, a livello teorico, la specie potrebbe essere considerata autoctona per la Sicilia, la popolazione di suidi attualmente presente all’interno del parco è da considerarsi del tutto alloctona e caratterizzata da soggetti più o meno ibridi di Cinghiale con maiale inselvatichito. Inoltre, in assenza di un controllo, sia in maniera naturale (assenza di predatori), sia a livello venatorio (divieto di caccia), questa popolazione non autoctona, caratterizzata da incrementi utili annui consistenti, risulta chiaramente un elemento destabilizzante degli ecosistemi dell’area protetta.

Pertanto, sulla base delle considerazioni sopra esposte, la strategia ecologicamente più corretta che andrebbe realizzata, sul piano teorico, sarebbe l’applicazione di un programma di completa eradicazione dell’intera popolazione di suidi presente all’interno nel parco. Le caratteristiche intrinseche della specie, le caratteristiche del territorio dell’area protetta con assenza di barriere geografiche o di altro tipo che possano impedire l’arrivo di nuovi soggetti dalle aree limitrofe colonizzate dalla specie, rendono realisticamente tale obiettivo irraggiungibile. L’obiettivo del piano di controllo dei suidi nel Parco delle Madonie, quindi, dovrà essere destinato alla massima riduzione possibile del numero di capi presenti.
Pertanto la quantità oggetto di cattura o abbattimento è quella che mira a portare, nel più breve tempo possibile, la consistenza della popolazione quanto meno verso valori di densità inferiori al minimo valore di densità agroforestale. (La densità agroforestale indica il numero di animali di una data specie che possono vivere in una data area senza effetti negativi, non tollerabili, sulla qualità e produttività del patrimonio agroforestale del territorio nel quale risiedono).

Gli interventi proposti (cattura con trappole o recinti, l’abbattimento individuale da appostamento e la girata) sono in grado di assicurare il massimo grado di selettività e sicurezza unitamente ad un ridotto disturbo alla fauna selvatica e ad un buon rapporto costi/benefici e si prestano quindi molto bene ad essere adottate come tecniche di controllo numerico dei suidi all’interno delle aree protette. A ciò potrebbe aggiungersi anche l’utilizzo di metodi di prevenzione diretta di diversa natura, come recinzioni meccaniche o elettriche, finalizzato alla difesa dei danni arrecati alle colture di piccola estensione o ai manufatti. Tenuto conto della dimensione stimata della popolazione e della sua distribuzione sulla base della vocazionalità delle aree e dei risultati delle osservazioni effettuate durante la realizzazione del presente piano, per il controllo della popolazione di suidi all’interno dei confini del Parco delle Madonie, sono stati individuati i seguenti tre metodi di contenimento:
– cattura mediante chiusini;
– abbattimento con carabina all’aspetto;
– abbattimento con carabina attraverso la tecnica della girata.

Gli interventi sono stati differenziati in relazione alla zonizzazione dell’area protetta e alle aree antropizzate del parco e cioè:
– nelle aree A – B – C – D consentire solo l’uso dei chiusini così come nelle immediate vicinanze dei centri abitati;
– nelle aree C consentire l’abbattimento con carabina, mediante tecnica dell’aspetto, e/o consentire l’uso dei chiusini;
– nelle aree D consentire l’abbattimento mediante tecnica dell’aspetto e/o mediante tecnica della girata e/o consentire l’uso dei chiusini.

Per quanto riguarda il personale che può essere coinvolto nell’intervento di controllo all’interno del Parco delle Madonie per tutti e tre metodi di contenimento, questo è stato definito dalla Legge regionale 27 febbraio 2007, n. 5 “Riproposizione di norme in materia di controllo della fauna selvatica, di personale e di acquisto e forniture di servizi”, all’Art. 1 “Disposizioni in materia di controllo della fauna selvatica”, che modifica i commi 4 e 5 dell’articolo 4 della legge regionale 1 settembre 1997, n. 33 e successive modifiche ed integrazioni e dalla Legge regionale 14 novembre 2008, n. 12 “Norme di controllo del sovrappopolamento di fauna selvatica o inselvatichita in aree naturali protette”, all’Art. 1 “Competenza degli enti parco e degli enti gestori delle riserve in materia di controllo e gestione di sovrappopolamento di specie animali” che sostituisce il comma 6 dell’articolo 4 della legge regionale 1 settembre 1997, n. 33 e successive modifiche e integrazioni, e all Art. 2 “Piani di cattura o di abbattimento”.

Il presente piano pone un orizzonte temporale che individua tre fasi operative; la prima, immediata, con l’obiettivo di avviare il pino di controllo con inizio della riduzione numerica della popolazione dei suidi e valutazione dei metodi adottati, la seconda servirà per l’organizzazione e l’analisi di tutte le informazioni faunistiche ottenute con l’applicazione del piano, la terza, permanente, consentirà una pianificazione più precisa e dettagliata degli interventi da applicare nel territorio negli anni successivi, sulla base dei risultati e delle capacità organizzative dell’Ente stesso, ottenuti durante le fasi precedenti.

Per raggiungere gli scopi previsti dal piano sono stati affidati i seguenti incarichi:
– Referente Tecnico Scientifico: Dott. Egidio Mallia;
– Responsabile monitoraggio della fauna: CeSBiN
– Responsabile Piano di Comunicazione: Agenzia Migi Press

RISULTATI RAGGIUNTI

*Per i dettagli consultare la Relazione Finale scaricabile qui di seguito

DOCUMENTI

PIANO DI GESTIONE DEI SUIDI
Piano di Gestione (PDF)
– Relazione finale (PDF)

PIANO DI GESTIONE DEI DAINI
– Piano di Gestione (PDF)

CONTATTI
I numeri telefonici per segnalare la presenza di suidi al Parco delle Madonie: 0921/684059 – 0921/684023 – 0921/684040
I numeri di telefono sono raggiungili dal lunedì al venerdì dalle ore 9:00 alle ore 13:00.
È necessario fornire all’operatore che risponderà:
– i dati catastali ( foglio- particella)
– località e contrada
– proprio recapito telefonico
Le segnalazione, riportanti i dati sopra indicati, potranno essere inviate anche tramite posta elettronica al seguente indirizzo: prot.parco@parcodellemadonie.it

RASSEGNA STAMPA
Leggi qui alcuni degli articoli usciti sulle attività svolte dall’Ente Parco per contrastare il fenomeno del sovrappopolamento di suidi e daini nel territorio del Parco delle Madonie.

Report fotografico dei danni causati all’ecosistema del Parco delle Madonie
Qui di seguito alcune foto esemplificative dei danni arrecati al delicato ecosistema del nostro Parco dal fenomeno del sovrappopolamento di suidi e daini.

 

 

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