CENNI GEOLOGICI E SUL PAESAGGIO

Dal punto di vista geologico il sistema montuoso delle Madonie può sostanzialmente essere distinto in tre grandi raggruppamenti principali – formati da rocce calcaree o silicee – molto simili ma in realtà differenti tra di essi per età litologica, origine e struttura:

  1. quello carbonatico Panormide costituito da grigio, durissimo calcare corallifero, presente nell’area centrale di Pizzo Carbonara;
  2. quello delle formazioni eminentemente carbonatiche del complesso basale che formano i rilievi occidentali culminanti nel Monte dei Cervi (1794 m);
  3. quello dei depositi siliceo-argillosi che interessano principalmente il versante nord-orientale.

Anche sotto l’aspetto morfologico la catena madonita – malgrado un’apparente omogeneità fisica – è parecchio difforme: di aspra natura calcarea al centro, più dolce nelle zone periferiche di origine argillo-sabbiosa; di conseguenza, si presenta con profili imprecisi, versanti non chiaramente definiti, distribuzione altimetrica irregolare.

Con buona approssimazione, essa può definirisi articolata in alcuni nuclei principali profondamente segnati da vallate e depressioni che la intersecano in ogni direzione e al cui fondo scorrono numerosi corsi d’acqua, prevalentemente a carattere torrentizio.

Il primo ti tali nuclei, quello centrale dominato da Pizzo Carbonara – ambiente di eccezionale valore scientifico e paesaggistico – si sviluppa principalmente a quote superiori ai 1.600 metri sul livello del mare, ed è caratterizzato, nella parte sommitale, dall’estendersi di un altopiano carsico cosparso di doline, del diametro di qualche centinaio di metri e profonde fino a 25 metri – le così dette quarare – sovente colonizzate dal Faggio e, alle quote più basse, dalla dolomia che interessa per intero le vette di Monte Mùfara (1865 m) e Monte Quacella (1869 m).

Tale complesso – del quale fanno parte anche Pizzo Antenna grande (1977 m) e Monte Ferro (1906 m) e, più a sud, i già citati Mùfara e Quacella – è delimitato a sud dal Vallone Madonna degli Angeli, mentre a nord è rivolto verso il Tirreno e gravita su Castelbuono e Isnello.

Un secondo gruppo, nel quale svetta principalmente Monte San Salvatore (1912 m), è orientato verso sud-est, lungo la direttrice Polizzi Generosa-Castelbuono. Il terzo nucleo, infine, quello più occidentale, gravita sull’asse Collesano Scillato, ha la sua vetta più alta nel Monte dei Cervi (1754 m) e ne fanno parte anche i rilievi di Monte Castellaro (1656 m) e Monte Fanusi (1472 m).

Solo in apparenza isolati – la continuità litologica con il massiccio centrale è assicurata nel sottosuolo – alcuni picchi si levano poi, improvvisi e solitari, nelle zone più periferiche: a settentrione, incombe sugli abitati di Gratteri e Isnello, Pizzo Dipilo (1385 m) ove prevale la dolomia,  a sud-ovest la Rocca di Sciara (1080 m) e, a nord, a ridosso dell’abitato di Caltavuturo, Pizzo Sant’Angelo (1081 m).

Gli elementi più orientali di tale mosaico di aggregazioni montuose, ove il sistema madonita si estende degradando dolcemente, sono costituiti da Monte Canalicchio (1265 m) e Timpa del Grillo (1346 m), che sbarrano da est la Valle del Fiume Pollina.

Tra queste pareti calcaree ora aspre e dure, ora più dolci o ammantate di vegetazione, si aprono, in direzione nord e sud, una serie di provonde vallate e pianori, anch’essi diversamente connotati, che conferiscono al paesaggio naturale della regione madonita ulteriori elementi di grande suggestione.

IL CARSISMO

Manifestazione geodinamica dovuta alle acque meteoriche e di penetrazione che, dissolvendo le rocce calcaree, danno luogo a fenomeni particolarissimi. Tali ambienti risultano privi di una vera e propria rete idrica superficiale e ricchi di un sistema di circolazione idrica sotterranea. Fenomeni che sulle Madonie assumono grande rilievo naturalistico e scientifico.  Esempi di carsismo ipogeico nelle Madonie sono la Grotta Rossa, l’Abbisso del Vento, l’Inghiottitoio Battaglietta, la cui fruizione non è alla portata di tutti.  La visita va affrontata con esperti di questo mondo sotterraneo. (foto estratte da www.speleopetra.blogspot.com)

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