Daino
Dama dama (Linneo. 1758)
Ordine: ARTIODATTILI
Famiglia: Cervidi

Identificazione:
Ungulato di medie dimensioni (Lunghezza del corpo: 130-170 cm, altezza 100-130 cm. peso 40-80 Kg)

Riconoscibile per le sue larghe e lunghe corna palmate, con il mantello rossiccio o marrone giallastro, con macchie bianche su dorso e sui fianchi. Coda breve e nera che continua con una striscia nera sul dorso e con due brevi tratti che contornano lo specchio anale bianco.

Nelle mandrie sono presenti anche altri fenotipi: quello interamente bianco crema (o bianco sporco) e quello marrone nerastro, senza macchie e con il ventre grigio scuro. Il querto fenotipo, “menil” è molto raro ed è una versione più chiara di quello normale con testa e zampe bianche. Lo sviluppo e la forma delle corna indica l’età dei maschi.

Distribuzione e Habitat:
Originariamente specie dell’Europa orientale meridionale, fu introdotto dall’uomo in tutto il bacino del Mediterraneo e nell’Europa settentrionale. In Italia è diffuso sull’arco alpino e sull’Appennino. Si estinse in Sicilia alla fine del 19° secolo, dove era presenta da almeno 12 secoli.

Negli anni ’80 è stato reintrodotto dall’Azienda Foreste Demaniali in alcune aree (Bosco Ficuzza, Madonie). Nel Parco delle Madonie la popolazione attuale non supera le 300 unità. Vive nei boschi aperti di latifogli miste e nelle macchie e nelle boscaglie di sclerofille mediterranee, purchè non troppo fitte. Necessità infatti di spazi aperti, radure e prati sia interni che marginali al bosco.

Alimentazione, biologia e ciclo riproduttivo:
Le mandrie sono formate da femmine adulte e giovani e dai giovani maschi (cerbiatti e fusoni). I maschi giovani (balestroni) tendono a formare gruppi separati, come i maschi adulti (palanconi).

I maschi dominanti si accoppiano per tutto l’autunno ed all’inizio dell’estate vengono alla luce 1-2 piccoli. Questi vegnono allattati per circa 3 mesi, dopo un anno sono indipendenti. Le corna vengono rinnovate ogni anno e cadono in primavera. E’ abbastanza longevo, vive fino a 25 anni.

Si ciba di erbe, foglie verdi e germogli di conifere e latifoglie, frutta e bacche selvatiche. In ecosistemi diversificati raramente crea dani alla vegetazione.

Aspetti eco-etologici:
Ha una regolazione sociale complessa, ogni maschio adulto possiede un harem di femmine giovani, la cui grandezza è correlata al rango. All’inizio dell’autunno i maschi si riuniscono in luoghi specifici, le arene o lek, dove avvengono cruenti combattimenti per riaffermare il dominio sulle mandrie e sulle femmine.

Tutela e conservazione:
Protetto dall’Allegato III della Convenzione di Berna. Nelle aree protette dove mancano i predatori naturali, le popolazioni sono di solito sottoposte a controllo numerico.

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